Vivere è comunicare, comunicare è vivere.

di Elia Barbiero, dott. in Psicologia

Sorreasy dà il benvenuto a Elia Barbiero, psicologo, che ci racconterà quanto la comunicazione e l’interazione con gli altri siano indispensabili per la nostra vita e la nostra sopravvivenza.

Il Dottor Paul Watzlawick, psicologo e filosofo costruttivista junghiano scriveva in uno dei suoi lavori intitolato “Pragmatica della Comunicazione Umana” che è impossibile non comunicare. Riflettiamo un attimo su questo: possiamo osservarlo nella nostra esperienza di vita in ogni suo aspetto. 

Non si comunica solo attraverso il linguaggio verbale, ma anche con la gestualità del corpo, con l’emozione e l’intonazione della voce, e con le nostre reazioni.

Si può andare molto più a fondo in questa osservazione che sembra semplice ma è rivoluzionaria: comunichiamo ininterrottamente e con migliaia di dettagli. A volte facciamo un cenno della testa o rivolgiamo lo sguardo a qualcuno o a qualcosa; il nostro volto crea delle espressioni anche mentre ascoltiamo gli altri, abbiamo determinati gusti anziché altri e questi, si possono intuire anche solo dalle posizioni che assume il nostro corpo o dalle espressioni del nostro viso. 

Alcune volte rispondiamo agli stimoli in modo immediato, altre volte lo facciamo con ritardo: questo dice molto di noi e della relazione che abbiamo con l’interlocutore. A volte portiamo a termine qualcosa, altre volte non lo facciamo. Ogni cosa parla di noi: gli amici che scegliamo, le nostre preferenze politiche o i nostri gusti nella scelta delle attività che vogliamo svolgere, i libri e i film che scegliamo di leggere o guardare. è espressione del nostro modo di essere anche come ci sediamo durante una riunione, il modo in cui camminiamo, il modo in cui teniamo in ordine il luogo di lavoro e la maniera nella quale stringiamo la mano o ci rivolgiamo agli altri.

Comunichiamo sempre, anche quando ci sembra di non farlo. Mancando ad un appuntamento comunichiamo qualcosa di noi al mondo, si comunica anche stando in silenzio, quando si usa una parola anziché un’altra, quando ci si chiude nei confronti di una persona, quando ci dimentichiamo qualcosa, se raccontiamo qualcosa in maniera incompleta, quando utilizziamo scuse o giustificazioni per le  disattenzioni che abbiamo.

Si tratta di un fenomeno che riguarda ogni forma di vita, dagli animali, alla natura, alle stesse cellule del nostro corpo che basano la loro funzione nella comunicazione e nella relazione costante tra di esse. 

La prima forma di sopravvivenza è il continuo scambio di informazioni, stimoli ed energia tra tutti gli elementi di un sistema. Quindi quando sorridiamo, non facciamo che irradiare energia positiva all’interno del sistema e dare un valore aggiunto alle nostre relazioni.

Indietro
Indietro

Comunicare al lavoro... richiede lavoro!

Avanti
Avanti

Una sana postura per sorridere meglio